Per distinguersi, in questo mondo di repliche e goffe riproduzioni, bisogna uscire dagli schemi.
E lui, Roberto Coletti, schemi, repliche e riproduzioni non sembra proprio prenderli in considerazione.
Oggi vi raccontiamo la sua storia, ma soprattutto la sua originale visione del mondo gelato – anzi, del mondo in generale – che non contempla limiti, né imposizioni. Roberto, lo ribadisce più volte, è così: libero di fare ciò in cui crede.
Sono passati trent’anni dalla sua iniziazione al mondo della gelateria. Ovvero da quando, arrivato in Olanda, era alla ricerca di un lavoro per campare. Non sapeva che avrebbe trovato nel gelato, e nel laboratorio di gelateria, la passione vera della vita. Ce lo racconta con distacco, ma sappiamo che è il suo carattere a guidare il tono di voce, senza scivolare troppo nell’emotività.
Sotto a quelle parole c’è una smisurata passione per questo mestiere e tanta riconoscenza per il destino, o per l’intuito, dipende in cosa credete, che l’hanno condotto a quella prima esperienza, e poi fino a dove è ora: in una delle migliori gelaterie italiane all’estero.
Nel 2002 Roberto ha inaugurato il suo punto vendita, a Utrecht, in Olanda, con Carlina, pedina fondamentale della gelateria.
L’abito del gelatiere chiamava; un richiamo che andava ben oltre le mansioni di mero esecutore: lui doveva stare dalla parte di chi il gelato lo sa prima di tutto scrivere. Nella grammatura, nei passaggi, negli abbinamenti, nel rapporto con i fornitori.
“Ho studiato molto per arrivare dove sono, per vestire di un’identità la mia gelateria. Nel nostro mondo si hanno tanti segreti, ma vivere di segreti è davvero rischioso, significa mettere al timone la fortuna. Al primo posto bisogna mettere l’esperienza, quella sì che è duratura e guida un’attività al successo. Che poi il successo, i risultati positivi, sono il frutto di tanti fattori, non solo di un segreto. L’attrezzatura, la corretta bilanciatura degli ingredienti, il modo di esporre e servire i gelati… ogni anello della catena è fondamentale!”.
E tra le componenti essenziali, per Roberto, c’è senz’altro la scelta oculata dei fornitori.
“Il prodotto è importante, ma come ho già espresso è un anello di una lunga catena. Noi non scegliamo i nostri fornitori solo per la referenza che ci propongono – che deve, ovviamente corrispondere ai nostri standard qualitativi – ma anche in base alla loro filosofia, alla loro attenzione per l’ambiente, alla sostenibilità, all’amore che dimostrano per la natura. Siamo convinti che sia importante la condivisione di intenti e prospettive, non si deve viaggiare guardando solo il proprio campo. L’individualismo è un brutto male del nostro tempo, che in ogni ambito andrebbe bandito”.
Con Roberto lavoriamo da molti anni. Un rapporto basato sulla fiducia e lo scambio reciproco. Da noi acquista le nocciole intere, tostate, e la pasta di nocciole. Per le nocciole sembra provare un amore incondizionato. Qualche tempo fa, venuto a farci visita a Cravanzana, ci ha sorpresi con una richiesta singolare: ci chiese di fare un bagno, nel vero senso del termine, nel nostro silos di nocciole.
È proprio il caso di dirlo, Roberto, in Olanda, oltre ad aver portato i sogni e un po’ di italianità, ha portato pure un bel po’ di pazzia.
Roberto Gelato
Poortstraat 93, 3572
HG Utrecht, Paesi Bassi