Ora più che mai, sosteniamo l’Italia e il Made in Italy

Pochi giri di parole in questo breve articolo. Si tratta più di un pensiero, che vogliamo condividere con voi, riguardo a ciò che potremmo fare da qui in avanti.

Oltre alle raccomandazioni (che vi invitiamo, come tutti, a rispettare, perché questo dramma finisca al più presto), stiamo già pensando a cosa potrà fare ognuno di noi, nel suo piccolo, per far ripartire questo Paese.
Sono gesti, attitudini, scelte che devono entrare nella testa di tutti per limitare quanto più possibile i danni sul lungo termine.

 

Il primo riguarda ora: chi può fare qualcosa, nel rispetto delle restrizioni, lo faccia già adesso e non stia a guardare.
Noi stiamo lavorando la nostra terra come sempre, come ogni anno.
La natura non si ferma e non si fermerà: le nostre piante hanno bisogno di campi puliti, ordinati, di un terreno con i giusti nutrienti, delle dovute cure e protezioni, anche se il mondo intorno sembra essersi fermato.
Un lavoro, questo, che va anche oltre: curare la nostra terra, l’Alta Langa, come fanno tantissimi altri tutta l’Italia, significa preparare l’Italia al turismo.

Sarà un turismo prevalentemente italiano nei prossimi mesi?
Non lo sappiamo, ma è giusto considerarlo… e metterlo tra le priorità.
E chi, come noi, non può dedicarsi alla terra?
Pensi alle strategie, alle innovazioni, a modi alternativi di comunicare e arrivare al consumatore, a riformulare la propria attività in funzione di ciò che accadrà domani.

L’altro pensiero riguarda le nostre scelte al momento dell’acquisto, si tratti di un prodotto, di una vacanza, di un breve pernottamento.
Non è questione di patriottismo, è un’attitudine che aiuterà il nostro Paese; le piccole, medie e anche le grandi imprese, a risollevarsi piano piano. Premiamo il Made in Italy, le nostre eccellenze, non hanno paragoni nel pianeta.
Scegliamo come mete di viaggio i nostri territori, sono bellissimi e noti in tutto il mondo per la loro ricchezza culturale, storica, paesaggistica.
Siamo coscienti… e uniti!

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